Luca Parmitano, il primo italiano a passeggiare nello spazio : l’evento sarà trasmesso in diretta streaming

“Esco a fare due passi”: il post-it giallo Luca Parmitano l’ha già attaccato ieri sera al frigorifero della stazione spaziale internazionale, perché questa mattina il primo italiano che farà una passeggiata tra le stelle non avrà un’istante libero, preso dai mille controlli della tuta e delle procedure.

 

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L’USCITA
L’appuntamento è per le ore 14, quando il portellone dell’Iss si aprirà per farlo uscire uscire insieme al veterano americano Chris Cassidy: in diretta streaming con www.asitv.it potremo vedere per tre ore gli astronauti librarsi nel vuoto nel senso più assoluto del termine per compiere numerose operazioni di manutenzione della stazione vasta come un campo da rugby e in orbita a 400 km di altezza. La skywalk o Eva (extra vehicular activity) durerà in realtà il doppio anche perché a questi fenomeni di esseri umani viene chiesto più o meno di impugnare attrezzi per le viti da occhiali con guanti a 12 strati, con il visore del casco che non permette sempre una visibilità agevole sulla breve distanza.

 

 

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LEOPARDI
Ogni gesto in altre parole, va misurato con estrema precisione e richiede abilità e sforzi sovrumani raggiungibili solo grazie a mesi di allenamenti in piscine colossali sul cui fondo sono posate riproduzioni a grandezza naturale della stazione spaziale. Parmitano, 36 anni, pilota collaudatore dell’aeronatica militare, instancabile twitter-fotografo delle maestosità terrene con immagini che sono sonetti leopardiani, in queste ultime ore ha tuttavia raccontato di “un’esperienza spirituale” in vista di questa sua prima passeggiata. Il primato che lo attende (la bandiera tricolore non aveva mai fluttuato nello spazio) l’astronauta siciliano lo interpreta soprattuto come responsabilità di rappresentare l’Agenzia spaziale europea e l’Agenzia spaziale italiana e la vasta collettività di aziende e ricercatori universitari che permettono all’Italia di primeggiare nel club ristretto delle potenze spaziali.

IL MONDO E’ UNO E SENZA FRONTIERE
“Essere qui in orbita sull’Iss – si legge nel suo blog sul sito dell’Esa(audio: http://blogs.esa.int/luca-parmitano/?lang=it) – fa sì che mi senta lontano dai problemi della terra. Mi piace essere collegato tramite internet e tenermi aggiornato con ciò che succede nel mondo e anche qui sulla stazione abbiamo questa disponibilità ma qui su mi sento lo stesso lontano soprattutto dai problemi e da tutti questi flussi negativi che uno può sentire leggendo le notizie quotidiane. Mi sento davvero distaccato. Paradossalmente una delle cose di cui solo ti rendi conto a questa distanza è che noi siamo abituati a pensare alla terra in termini di località, di luoghi diversi come per esempio i 5 contenti, città e vari paesi confinanti ma da quando sono quassù, mi sono reso conto che questa divisione ce la siamo inventata noi. Non esistono confini nel mondo! Il mondo è uno e senza frontiere! L’idea che sulla terra ci sia della gente che si batte, che uccide e che si fa uccidere per il potere di essere in un posto piuttosto che un altro è assolutamente aliena vista da qui. Questo fatto di vedere la terra come un luogo unico, come il fantastico gioiello che è, diventa una sensazione molto reale e molto tangibile”.

 

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LO ZAINETTO A RAZZI
Ma che cosa significa passeggiare nello spazio? E che cosa dovrà fare Parmitano armeggiando attorno all’iss? E non c’è il rischio di precipitare sulla Terra o – peggio o meglio? – di perdersi nello spazio come abbiamo visto millanta volte al cinema? E se passa proprio in quelle ore un asteroide inatteso?
Grazie a Delfina Bartolotto e alla bella intervista pubblicata dailsussidiario.net, la responsabile dell’unità Microgravità dell’Asi spiega parecchie cose. Gli astronauti sono sospesi nel vuoto spaziale, vuotissimo: in quell’orbita non vi sono neppure particelle di gas. E poi non è che non ci sia la gravità, anzi, da quelle parti è solo il 10% in meno rispetto alla Terra, ma è la forza centrifuga ad annullare l’attrazione del pianeta visto che la Iss sfreccia a 28mila kmh. Se ci si sgancia dai cavi di sicurezza – assai assai remota evenienza – entra in funzione una zainetto a razzi che riporta l’astronauta all’Iss (uno zainetto a razzi! Babbo Natale, lascia perdere la spada-laser, quest’anno sarò buonissimo, ndr).

UNA TUTA PIENA DI TUBI
La tuta, modello americano (e si vede, per quanto è goffa e appesantisce), è componibile e a 12 strati e contiene una ragnatela di tubi che avvolgono l’astronauta per permettergli anche di rifocillarsi e pure qualcos’altro, visto che sei ore sono sempre sei ore. Dodici strati servono anche perché tra stare all’ombra e tra stare al sole a 400 km di altezza c’è una discreta differenza: da meno 100 gradi a più 120 gradi e non è dato sapere che livello di protezione serve in fatto di creme solari quando si passa in pochi istanti dallo stato di sofficino a quello di pollo arrosto. E poi, quando si esce all’aperto, c’è l’effetto depressurizzazione tipo quello dei subacquei. Altro aspetto da affrontare con un durissimo allenamento.

Ma infine che cosà dovrà fare Parmitano con le chiavi inglesi e i cacciaviti spaziali? Un po’ di pazienza, ci risentiamo dalle 14

 

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fonte

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