Curiosity incomincerà un lungo cammino… verso la sua destinazione finale le pendici del monte Sharp.

Curiosity si sta avvicinando a un momento cruciale della sua missione. Il rover americano atterrato su Marte ad Agosto si sta infatti preparando ad abbandonare la regione del cratere Sharp chiamata Glenelg, dove ha lavorato per sei mesi. Curiosity incomincerà un lungo cammino quasi privo di soste verso la sua destinazione finale, le pendici del monte Sharp, a 8 chilometri di distanza.
Nella regione di Glenelg, il rover ha raggiunto grandissimi risultati, completando perfino l’obiettivo scientifico principale della missione. Tra le scoperte più importanti del rover, ricordiamo quella del letto di un antico fiume marziano, varie analisi sorprendenti sulla misteriosa atmosfera marziana e, la più importante, quella di un antico ambiente abitabile sulla superficie marziana.
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Nell’ultimo mese, il rover ha perforato una seconda roccia e ne ha raccolto i campioni, che sono stati inviati ai laboratori interni in appena una settimana, ossia quattro volte più velocemente rispetto alla prima raccolta di campioni dall’interno della roccia John Klein.
«Stiamo andando a pieno ritmo», spiega Jim Erickson del JPL della NASA. «Avevamo bisogno di tenere un ritmo cauto per tutte le attività che Curiosity svolgeva per la sua prima volta dall’atterraggio, ma non ne abbiamo molte rimaste».
Il team non ha intenzione di svolgere nuove analisi a Glenelg, regione che il rover aveva raggiunto dopo un tragitto di 500 metri dal sito di atterraggio, Bradbury.
«Non sappiamo quando arriveremo al monte Sharp», spiega Erickson. «Questa è veramente una missione di esplorazione, quindi se la nostra destinazione finale è il monte Sharp non significa che non ci fermeremo a studiare varie cose interessanti lungo il percorso».
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Le immagini orbitali ma anche i ritratti realizzati dal rover del monte Sharp indicano una grande varietà e ricchezza di strati geologici, un ottimo punto per Curiosity per studiare i cambiamenti dell’ambiente marziano nel corso del tempo.
La scoperta che un tempo Marte era, almeno in parte, abitabile, è stata seguita da ulteriori risultati che avvalorano questa tesi, come la scoperta di vene ricche di calcio formatesi dall’infiltrazione di acqua e perfino degli ingredienti fondamentali per la vita. Inoltre, più recentemente, anche il fratello maggiore di Curiosity, Opportunity, ha effettuato una simile scoperta.
Il rover ha recentemente perforato la roccia Cumberland, e per la prima volta si è spostato sulla superficie con ancora parte dei campioni «in mano», così da permettere ai ricercatori di svolgere ulteriori analisi se ritenute necessarie.
Procedure che hanno richiesto vari giorni nel caso della roccia John Klein sono state raggruppate in sequenze di comandi che hanno permesso al rover di portare a termine le analisi della roccia Cumberland in una sola settimana.
«Abbiamo usato l’esperienza e le lezioni imparate dalla nostra prima campagna, assieme a nuove capacità del rover, per portare a termine questa campagna più efficientemente», conclude Joe Melko del JPL.
© immagini
NASA/JPL-Caltech/MSSS

 

 

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