Effetto Hutchison, cos’è e come spiegherebbe la costruzione delle Piramidi

La gente spesso chiede: “Cosa e’ esattamente l’effetto Hutchison?”
Prima di tutto, l’effetto Hutchison e’ un’insieme di fenomeni scoperti casualmente da John Hutchison durante i tentativi di studiare le onde longitudinali di Tesla nel passato 1979. In altre parole, l’Effetto Hutchison non e’ semplicemente un effetto singolare. E’ molto di piu’.

L’Effetto Hutchison si verifica come il risultato di interferenze di onde radio in una zona di spazio volumetrico avvolto da sorgenti di alto voltaggio, solitamente un generatore Van de Graff, e due o piu’ bobine di Tesla.
Gli effetti prodotti includono levitazione di oggetti pesanti, fusione di materiali dissimili come metallo e legno (esattamente come ritratti nel film “L’esperimento Philadelphia”), il riscaldamento anomalo di metalli senza bruciare i materiali adiacenti, rotture spontanee di metalli (i quali si separano con modalita’ di scorrimento laterale), e cambiamenti sia provvisori che permanenti nella struttura cristallina e delle proprieta’ fisiche dei metalli.

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La levitazione di oggetti pesanti dall’Effetto Hutchison non e’ – ripeto non e’- il risultato di semplice levitazione elettrostatica o elettromagnetica. Dichiarare che queste forze da sole possano spiegare il fenomeno, e’ palesemente ridicolo e confutato facilmente solo provando ad utilizzare tali metodi per duplicare quello che l’Effetto Hutchison ha ottenuto, che e’ stato documentato bene sia su film che su videotape ed e’ stato presenziato molte volte da numerosi scienziati e ingegneri forniti di credenziali.
Gli sfidanti devono notare che il loro apparato deve essere limitato all’uso di 75 watt di potenza da una 120 Volt AC di uscita, come quello che e’ tutto cio’ che usa l’apparato di Hutchison per fare levitare una palla di cannone da 60 pound (27,2 Kg).

effettohutchinson

 

La fusione di materiali dissimili, che e’ estremamente eccezionale, indica chiaramente che l’Effetto Hutchison ha un’influenza potente sulle forze di Van der Waals. In una contraddizione impressionante e sconcertante, le sostanze dissimili possono riconciliarsi semplicemente “insieme”, tuttavia le singole sostanze non si dissociano.
Un blocco di legno puo’ semplicemente “penetrare dentro” una barra di metallo, tuttavia ne’ la barra di metallo ne’ il blocco di legno si sfasciano. Inoltre, non c’e’ alcuna prova di spostamento (o spiazzamento), tale si verificherebbe se, ad esempio, come quando accade calando una pietra in una coppa d’acqua.

Il riscaldamento anomalo di metalli senza alcuna prova di bruciare o bruciacchiarsi dei materiali adiacenti (di solito legno) e’ un’indicazione chiara che la natura del calore potrebbe non essere stata completamente capita. Questo ha implicazioni di vasta portata per la termodinamica, che dipende completamente dalla presunzione di tale conoscenza.
Si dovrebbe notare che l’integrita’ della termodinamica e’ rappresentata dalla parte infrarossa dello spettro elettromagnetico, la quale e’ insignificante in un contesto da’ 0’ Hz a infiniti Hz. Il riscaldamento anomalo esibito dall’Effetto Hutchison mostra chiaramente che abbiamo molto da imparare, specialmente la’ dove si incontrano termodinamica ed elettromagnetismo.

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Lo spaccarsi spontaneo dei metalli, cosi’ come si verifica con l’Effetto Hutchison, e’ specifico per due ragioni: (1) non c’e’ alcuna prova di una “forza esterna” che causi lo spaccarsi e (2) il metodo con cui il metallo si separa implica un movimento scorrevole in una direzione trasversale, orizzontalmente. Il metallo semplicemente si sfalda (disfa).

Alcuni cambiamenti temporanei della struttura cristallina e delle proprieta’ fisiche dei metalli sono piuttosto reminiscenti della “curvatura di cucchiaio” di Uri Geller, eccetto che non c’e’ nemmeno un campione di metallo quando hanno luogo i cambiamenti. Un video mostra un cucchiaio che sbatte su e giù come uno straccio molle in una brezza. Nel caso di cambiamenti permanenti, una barra di metallo sara’ dura ad una estremita’, come acciaio, e morbida avanzando verso l’altra estremita’, come piombo polverizzato. Ancora, questa e’ l’evidenza di una influenza forte sulle forze di Van der Waals.

Le interferenze di onde radio, implicate nella produzione di questi effetti, sono prodotte da piu’ di quattro o cinque differenti sorgenti radio, tutte operanti a bassa potenza. Tuttavia, la zona in cui le interferenze hanno luogo e’ stressata da centinaia di chilovolts.

Si suppone, da parte di alcuni ricercatori, che quello che Hutchison ha fatto sia aprire il rubinetto nell’Energia del Punto Zero (ZPE). Questa energia prende il suo nome dal fatto che e’ evidenziata da oscillazioni a zero gradi Kelvin, dove e’ supposto che tutte le attività in un atomo cessino.
Questa energia e’ associata ad emissioni spontanee e annichilazione di elettroni e positroni che provengono dal cosidetto “vuoto quantico”. La densità dell’energia contenuta nel vuoto quantico e’ stimata da alcuni, a dieci alla tredicesima (10^13) Joules per centimetro cubo, che è riferita essere sufficiente a far evaporare via gli oceani della Terra in un momento.

Dato accesso a tali energie, c’e’ poco da meravigliarsi che l’Effetto Hutchison produca fenomeni così bizzarri. Attualmente e’ difficile riprodurre i fenomeni con qualsiasi regolarità. L’obiettivo su cui concentrarsi in futuro, quindi, e’ prima di tutto aumentare la frequenza di occorrenza degli effetti, quindi ottenere qualche grado di precisione nel loro controllo.

In questo momento il lavoro continua. Entro breve tempo, intendiamo vedere quale progressi potranno nascere.
L’energia dal riciclaggio dei Moduli di Energia del Punto Zero (vita) vibrano attraverso onde gravitazionali creando un’ondulazione nello spazio e nel tempo.
Le onde gravitazionali sono simili alle onde sonore. Einstein predisse che così come l’aria può vibrare, anche lo spazio e il tempo possono. Infatti Einstein disse che ogni volta che ogni cosa si muove – dalla Luna che orbita intorno alla Terra ad una macchina che va a sbattere con un’altra – la struttura di spazio-tempo vibra, emanando onde gravitazionali.
Nel nostro universo fisico, le onde gravitazionali sono solo echi. Esistono realmente in dimensioni più alte. Ecco perché le onde gravitazionali sono così deboli e difficili da scovare. Il problema è che sono così difficili da trovare che dobbiamo andare a cercare qualcosa di incredibilmente violento per avere la speranza di scovarle.
Uno di questi eventi potrebbe essere la collisione dei buchi neri. Ma, anche allora, il tremito spaziale risultante potrebbe essere così leggero a causa della distanza tra la Terra e la più vicina stella, da tremare con l’ampiezza di un capello. Ecco perché nessuno ha ancora scovato un’onda gravitazionale.
Gli Scienziati stanno ora trovando i primi indizi di qualcosa che può affascinare ogni essere umano sulla terra. L’energia dal riciclaggio dei Moduli di Energia del Punto Zero (vita) vibrano attraverso onde gravitazionali creando un’ondulazione nello spazio e nel tempo. In altre parole, le loro vibrazioni gravitazionali in dimensioni più alte caratterizzano la vita o il ZPE. Le forme di vita si riciclano ma esso può cambiare le vibrazioni di spazio e tempo oltre il tempo.

Quindi qui si prospetta un passo di valenza enorme. Cioe’ modificare la materia con piccole quantita’ di energia forse sincronizzate in fase opportuna e/o lanciate secondo direzioni specifiche nello spazio fisico… Cosi’ si potrebbe pensare ad utilizzi che sino ad ora richiedevano enormi energie e che spesso venivano accantonati per l’impossibilita’ di disporre di tale energia:
-Fondere metalli e materiali dissimili con poche centinaia di watt in quantita’ industriali.
-Costruire case fatte di un unico blocco di pietra fuso sul posto.
-Spostare enormi masse con l’antigravita’.
-Creare aeronavi terrestri o interplanetarie che abbisognano di pochissima energia…
-Forse anche riassociare atomi radioattivi o fonderli con altri atomi di materiali diversi per eliminare la radioattivita’…
-Dissociare l’Acqua per avere Idrogeno Ossigeno…
-Costruire citta’ o case sospese nell’atnosfera…
-Creare in pochi minuti protezioni contro le catastrofi naturali…

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E’ possibile che in Egitto si conoscesse questa tecnologia?!…

È un fatto stabilito da molto tempo che, se si prende la differenza tra le misure della base e dell’altezza della Piramide, si esprime il rapporto pi (π) di 3,14159. Questo significa che si può disegnare un cerchio da un angolo, fino al vertice e giù fino all’angolo opposto. E che quel cerchio toccherà perfettamente tutti e tre i punti. Poi, tutto quello che dobbiamo fare è pensare in tre dimensioni, e scopriremo velocemente che la Piramide è inscritta perfettamente in una semisfera.
Così, la Piramide non era solamente un oggetto geometrico, era letteralmente costruita come una gigantesca, solidificata “unità di coscienza”. Ad un certo punto, potremmo pensare ad essa come ad una gigantesca statua in onore della densità di energia in cui noi ora abitiamo; ma è anche una macchina molto potente. Ci è anche stato detto da Ra che essa era molto più efficiente quando è stata costruita rispetto ad adesso, per via del mutamento di posizione della Terra e del deterioramento delle sue facciate di pietra.

Molti piramidologi hanno evidenziato il fatto che l’esterno della Grande Piramide esprime, in molti diversi rilevamenti, l’esatta lunghezza di un anno terrestre, 365,2422. Dato che gli studiosi comprendono che la Piramide si inscrive perfettamente in una semisfera, molti ne hanno concluso che la Piramide sia progettata per rappresentare la Terra. Ma questo non spiegherebbe perché i costruttori della piramide non abbiano semplicemente eretto un globo, specialmente con l’apparente tecnologia che avevano a loro disposizione per posizionare precisamente tali immense pietre. È solo ora che possiamo capire perché per questo scopo sia stata scelta la forma ottaedrica.

Sebbene oggi non possiamo vedere la Piramide come un cristallo, è un fatto riconosciuto nei circoli egittologici che, quando la Piramide fu inizialmente costruita, all’esterno fosse interamente ricoperta da un involucro di pietre. Queste erano composte di calcare bianco di Tura che era tirato precisamente a lucido come uno specchio per una luminosa brillantezza (Lemesurier, 1977). Era così brillante alla luce del giorno da essere accecante, quindi gli Egizi la chiamavano “Ta Khut”, o “La Luce”. Sarebbe stato molto facile concludere che non fosse stata costruita da esseri umani primitivi se vista nella sua forma originale.
Per molti anni archeologi e studiosi si sono chiesti come hanno fatto gli egiziani che hanno costruito le piramidi. E’ stato stimato che siano serviti centinaia di migliaia di uomini in un periodo di 20 anni per costruire la grande piramide di Giza.
Hanno usato l’effeto Hutchison? Sembra che sia possibile…
John Anthony West, Graham Hancock e coloro che concordano con questa teoria affermano che la piramide di Cheope, come la Sfinge ed altri templi, furono costruiti migliaia di anni prima di Cheope dai discendenti di Atlantide scampati alla catastrofe o, comunque, da una civiltà molto evoluta vissuta prima dell’antico Egitto. Essi affermano che, probabilmente, gli antichi Egizi erano a conoscenza di una tecnologia avanzata che, col tempo, è andata perduta. Alcuni simboli come lo Zed potrebbero essere la rappresentazione di strumenti tecnologici, come anche la stessa Arca dell’Alleanza. Tra le varie ipotesi prese in considerazione da Hancock e West vi è il metodo della levitazione sonica ossia della capacità di sollevare enormi pesi con l’utilizzo di particolari frequenze del suono. La Camera del Re avrebbe infatti notevoli proprietà di risonanza sonora.

È certo un grande mistero l’avanzata conoscenza degli Egizi, visto che tale civiltà è apparsa improvvisamente da un giorno all’altro e sapendo, inoltre, che un’elevata conoscenza tecnologica si acquisisce dopo migliaia di anni di evoluzione, non dall’alba al tramonto.
Era un popolo depositario di una grande conoscenza andata perduta?
Le notizie storiche ci dicono che eccellevano nella lavorazione dei metalli, tanto da rendere compatto il rame e creare strumenti da utilizzare nel taglio della dura diorite e del granito. Nei loro calcoli matematici utilizzavano il p (pi greco); molto utile nelle tecniche costruttive. Possedevano notevoli tecniche astronomiche; sono stati capaci di posizionare la Grande Piramide proprio al centro delle terre emerse. Sembra che conoscessero anche l’elettricità, dato che i noti bassorilievi sulle pareti del tempio di Dendera raffigurerebbero lampade ad incandescenza.
Cosa dire del famoso “Uccello di Saccara”, dono del Dio Amon, accertato come modellino di aliante?
E questi sono solo pochi esempi del loro grande sapere.

Per la scienza ufficiale da 6.000 anni, per molti altri ricercatori da ben oltre 12.000, la Sfinge e le piramidi ci osservano dalla piana di Giza con le loro megalitiche, imbarazzanti pietre di granito; un sarcofago vuoto capace di produrre vibrazioni sonore genera nelle nostre menti domande che non avranno mai risposte certe. Le pietre posizionate sopra la stanza che lo contiene, tanto per rimanere in tema, ci lasciano di “sasso”.

In poche parole Egitto significa segreti e misteri…e, finche’ aspettiamo che la geometria egizia venga decifrata, non possiamo dimenticare che la geometria è una caratteristica assai fondamentale della vibrazione; o come ha detto una volta Pitagora: “La Geometria è musica congelata”…

 

fonte

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