Scoperto un nuovo Esopianeta: …è poco più grande della Luna !

Kepler scopre un esopianeta poco più grande della Luna

Esopianeta

Il telescopio americano Kepler ha scoperto un nuovo sistema planetario che ospita il più piccolo pianeta mai rilevato attorno a una stella simile al nostro Sole. Il sistema orbita attorno alla stella Kepler-37, a circa 210 anni luce dal nostro pianeta, e comprende tre pianeti. Kepler-37b è il più piccolo dei tre, addirittura più piccolo di Mercurio – il più piccolo pianeta del nostro sistema solare.

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Gli astronomi pensano che Kepler-37b non abbia un’atmosfera e di certo non può ospitare vita – o, almeno, come la conosciamo noi. Si tratta molto probabilmente di un pianeta roccioso. Kepler-37c è leggermente più piccolo di Venere, con un diametro pari a tre quarti di quello terrestre. Kepler-37d è il pianeta più lontano dalla stella madre ed è il doppio del nostro pianeta.

Questa scoperta sottolinea gli enormi progressi tecnologici che si sono verificati anche nel campo del rilevamento degli esopianeti: solo fino a pochi anni fa, infatti, trovare pianeti così piccoli era impensabile.
«Il fatto che abbiamo scoperto il minuscolo Kepler-37b suggerisce che i pianeti piccoli siano comuni, e più meraviglie planetarie ci attendono mentre continuiamo a raccogliere e analizzare ulteriori dati», ha commentato Jack Lissauer dell’Ames Research Center della NASA a Moffett Field, in California.
Kepler-37 è una stella della stessa classe del nostro Sole, leggermente più fredda e piccola. Come in molti altri casi trovati da Kepler, si tratta di un sistema molto compatto, con tutti e tre i pianeti che rientrano in quella che corrisponderebbe all’orbita di Mercurio. Questi pianeti sono quindi dei veri e propri inferni, con temperature superficiali che superano i 700 gradi Kelvin, che – giusto per darvi un’idea – fonderebbe alcune monete. Kepler-37c ha un periodo orbitale di 21 giorni, mentre Kepler-37d di 40 giorni.
«Abbiamo scoperto un pianeta più piccolo di qualsiasi altro nel nostro sistema solare in orbita attorno a una delle poche stelle che è sia luminosa sia tranquilla, ovvero dove è facile rilevare il segnale», spiega Thomas Barclay del Bay Area Enviromental Research Institute a Somona, in California. «Questa scoperta dimostra che i pianeti interni possono essere piú piccoli o molto piú grandi dei pianeti che orbitano attorno al nostro Sole».
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Kepler monitora 150 mila stelle ogni 30 minuti per osservare eventuali diminuzioni regolari nella luminositá di una stella causate dal transito di un pianeta che oscura parte della superficie dell’astro.
Per conoscere meglio le dimensioni dei pianeti, gli astronomi hanno studiato le proprietá di Kepler-37, analizzando le onde sonore generate dal “ribollimento” che avveniene sotto la superficie della stella – un po’ come i geologi analizzano le onde sismiche per studiare la struttura interna del nostro pianeta. Nello spazio, questa tecnica è chiamata astrosismologia, e non è mai stata applicata su una stella così “piccola” come Kepler-37. Un altro nuovo record, quindi.© immagini
NASA/Ames/JPL-Caltech
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